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Il Mediterraneo riparte dai giovani

A Mediterraneo Anch’io dunque, matinée dedicata agli studenti delle scuole superiori che si è svolta presso il Museo del Tessuto, è spettato il compito di aprire la manifestazione pratese “Mediterraneo Downtown”. Presenti circa 200 ragazzi delle scuole medie superiori di alcuni istituti pratesi (Liceo Copernico, Marconi, Dagomari, e Gramsci Keynes), di Firenze (Liceo Artistico di Firenze l’Istituto Marco Polo) e l’Istituto S. Giovanni Bosco di Colle Valdelsa.

Durante l’evento, condotto da Daniela Morozzi, si sono susseguiti interventi, riflessioni e testimonianze che hanno visto protagonisti sia i ragazzi che numerosi ospiti italiani e internazionali. I temi? Intercultura, migrazioni, accoglienza, scambio e dialogo.

Ha aperto la mattinata l’Assessore all’Istruzione del Comune di Prato Maria Grazia Ciambellotti che ha ricordato la sfida dell’interculturalità nelle scuole pratesi che sono chiamate a sperimentare una didattica inclusiva e un nuovo modo di insegnare a fronte di una crescente presenza straniera nelle classi (in media il 24% con picchi dell’80%).

Con tre parole “navigazione”, “scambio” e “migrazione” il professore Alessandro Vanoli, dell’Università di Bologna, ha fatto viaggiare il pubblico attraverso i secoli e i popoli in un Mediterraneo in continuo fermento. A seguire Alberto Tonini (Università di Firenze) ha posto l’accento sui concetti di identità collettiva e individuale: “ammettendo che l’uomo è un animale sociale, bisognoso di sentirsi parte di un gruppo, questo non significa che si debbano annullare le differenze. Il successo dello stare insieme non risiede nel negare le diversità, ma nel renderle motivo di crescita comune”. L’eterogeneità del Mediterraneo aiuta dunque ad uscire dalle gabbie create dalle identità collettive.

Una consistente parte della mattinata, “il Mediterraneo di Domani”, è stata dedicata alla presentazione dei lavori svolti dalle classi, che attraverso video, parole, testimonianze e persino filastrocche in rima hanno dato voce a esperienze e sentimenti di una generazione che non vuole essere passiva di fronte al cambiamento ma “essere la prima a costruire ponti invece che muri”, come ha affermato uno studente. Commovente la testimonianza di un ragazzo maliano, laureato in letteratura francese, arrivato in Italia dopo 11 mesi di viaggio tra deserto, prigionia, morte e speranza. Dopo i complimenti di Daniela per il suo italiano ha risposto “non lo parlo come vorrei, ma quando la volontà è grande le difficoltà diminuiscono”.

Per l’intera durata dell’incontro la giovane fumettista Takoua Ben Mohammed, nata a Tunisi e cresciuta in Italia, creatrice del progetto “Il Fumetto Intercultura” e autrice di “Sotto il Velo”, ha disegnato in diretta alcune tavole spiegandone poi il significato. Le sue opere sono ispirate a donne che hanno combattuto per i loro diritti, ieri come oggi: “lottavamo e continueremo a lottare”. Sulla scia di un attivismo tutto al femminile, le testimonianze della ex-parlamentare afghana Malalai Joya e dell’attivista Ilham Mounssif hanno denunciato rispettivamente la situazione politica in Afghanistan e la condizione degli “italiani senza cittadinanza”.

Da anni vive in clandestinità e sotto scorta, sopravvissuta a quattro attentati, Malalai Joya continua a combattere per la democrazia e i diritti umani nel suo Paese. Eletta alla camera dei deputati, è stata poi espulsa dal parlamento nel 2007 per aver pubblicamente denunciato la presenza di signori della guerra e fondamentalisti all’interno della stessa istituzione. “Se avessi voluto tornare in Parlamento avrei dovuto scusarmi, ma mi sono rifiutata dicendo – mi dovrei scusare con degli animali?”. Malalai Joya, definita dalla BBC come la donna più coraggiosa dell’Afghanistan, ha poi affermato di fronte una platea di studenti “They will never make me silent”.

Ilham Mounssif, giovane di origine marocchina cresciuta in Italia, tristemente famosa per l’episodio dell’accesso negato a Montecitorio in quanto cittadina extracomunitaria. Ilham, giovane ma combattiva, ha affermato di sentirsi parte di una patria che non la riconosce come sua cittadina. Attivista del movimento “Italiani senza cittadinanza”, ha raccontato agli studenti il dispiacere che prova ogni volta che deve inviare la richiesta per il permesso di soggiorno: “Non mi posso reputare immigrata, ho passato tutta la mia vita qui, io mi sento italiana”, ha detto con le lacrime agli occhi.

La mattinata si è conclusa con il saluto di Cristina Grieco, Assessore all’Istruzione della Regione Toscana, che ha accolto il Festival come un grande evento, “una riflessione che guarda al passato, ai drammi del presente e al futuro che dovrà essere costruito proprio dai giovani”.