MED CARPET, l’apertura del festival

Venerdì 5 aprile – ore 18.30  Teatro Metastasio

-TAHAR BEN JELLOUN E SANDRO VERONESI, DUE SCRITTORI A CONFRONTO

Saranno il grande scrittore marocchino, Tahar Ben Jelloun e il nostro Sandro Veronesi, ad aprire il Festival venerdì pomeriggio al Teatro Metastasio. Intervistati da Raffaele Palumbo i due autori si confronteranno su temi “mediterranei” che appartengono tanto al loro vissuto e ai loro libri quanto all’attualità: razzismo, migrazioni, terrorismo, attivismo, ma anche società e resistenza civile, poesia e bellezza. Lo faranno con lo sguardo di chi sa leggere il mondo oltre la cronaca, regalandoci un incontro non solo letterario. Tahar Ben Jelloun, residente in Francia fin dagli anni 70, è autore di più di 50 volumi. Conosciuto in Italia per il best seller “Il razzismo spiegato a mia figlia” è attualmente in libreria con “La punizione” (La nave di Teseo), il doloroso racconto di un episodio di brutale e subdola repressione di una manifestazione studentesca a cui anche lui aveva preso parte nel 1964. Sandro Veronesi, eclettico scrittore pratese, nei suoi romanzi più noti, “La forza del passato” e  “Caos calmo”, ha esplorato tutta la varietà dei sentimenti umani e regalato personaggi come Pietro Paladini (Nanni Moretti al cinema) entrati nel nostro immaginario. Nel suo ultimo “Cani d’estate” (La Nave di Teseo) invece, vince l’indignazione nei confronti dell’attuale deriva della nostra società e qui l’autore racconta in forma di lettere, tweet, interviste come, insieme ad altri intellettuali ha cercato di andare contro la corrente della politica dell’abbandono in mare, dei naufraghi che tentano la speranza di un futuro diverso. Chiudono i dialoghi le letture di brani degli autori a cura di Daniela Morozzi, con le musiche dal vivo di Francesco Maccianti.  A seguire intervista a Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR.

 

-PREMIO “MEDITERRANEO DI PACE”

Quest’anno il premio “Mediterraneo di Pace” andrà a Sihem Bensedrine, presidente della Istanza Verità e Giustizia (Tunisia) una commissione costituzionale che ha il compito di raccogliere le testimonianze delle vittime delle torture e della corruzione dello stato tunisino tra il 1955 ed il 2011. Giornalista ed attivista per i diritti umani, da molti anni si batte per i diritti civili nel suo paese. Nel 1998 fonda il Consiglio Nazionale per la Libertà in Tunisia (CNLT), di cui diviene portavoce. Nel 2001 fonda l’OLPEC per la tutela della libertà di stampa. Per le sue posizioni apertamente critiche nei confronti del governo tunisino è stata soggetta a numerose azioni di polizia e giudiziarie, nonché a diversi atti diffamatori. Dal 2014, Bensedrine presiede la commissione Verità e Giustizia che in Tunisia indaga sui crimini commessi sotto il regime di Ben Ali. Un esempio “mediterraneo” di quella giustizia riparativa che ha illustri precedenti in Sudafrica e in numerosi paesi dall’Argentina, all’Uruguay al Marocco, per affrontare le tragedie epocali delle dittature e la delicata transizione da governi autoritari e democrazie parlamentari.

Il premio sarà consegnato dall’artista Giuliano Tomaino che al Festival ha donato una delle sue opere dedicate al Mediterraneo.

Con

  • Tahar Ben Jelloun
  • Sandro Veronesi
  • Sihem Bensedrine
  • Giuliano Tomaino
  • Carlotta Sami
  • Reading di Daniela Morozzi accompagnata da Francesco Maccianti
  • Vittorio Bugli, assessore alla presidenza con delega all’immigrazione, Regione Toscana
  • Matteo Biffoni, sindaco di Prato
  • Giorgio Menchini, presidente COSPE
  • Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia
  • Edoardo Zanchini vicepresidente di Legambiente Italia
  • Monica Usai, di Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie

Conduce

  • Raffaele Palumbo