Ilaria Cucchi, romana, classe 1974, due figli e un fratello di quattro anni più giovane morto all’ospedale Sandro Pertini di Roma dopo un arresto, il 22 ottobre 2009. Il corpo di Stefano fu restituito alla famiglia martoriato da una lunga serie di violenze. Negate dalle istituzioni. In quella stessa data ha inizio la battaglia di Ilaria. Insieme all’avvocato Fabio Anselmo, Ilaria ha dato il via a una lunga lotta per ricostruire la verità e dare giustizia al fratello. Ci sono voluti dieci anni a colpi di processi e ricorsi per arrivare, nell’ottobre del 2018, a stabilire, grazie alla confessione, tardiva, di un carabiniere, che ci fu pestaggio e depistaggio. Molti sapevano, tutti mentirono per far apparire la morte del ragazzo come una morte dovuta a complicazioni di problemi fisici pregressi e perché il ragazzo avrebbe rifiutato le cure. Anche se la strada è ancora lunga, molte cose sono cambiate nel corso di questi anni: Stefano sarebbe stato uno dei tanti morti di Stato dimenticati e anche vilipesi. Ilaria ha restituito dignità alla memoria del fratello e ha dato una speranza anche a tutti i familiari che, come lei, hanno subito ingiustizie come queste: Patrizia Moretti, Lucia Uva, Domenica Ferrulli. Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli sono i loro morti.
Nel settembre del 2018 esce a Venezia, nelle sale e su Netflix “Sulla mia pelle”, un film che ha scosso l’opinione pubblica. E nessuno più ha potuto dire, io non sapevo. Ilaria Cucchi ha scritto anche un libro che ricostruisce la storia di Stefano: “Vorrei dirti che non eri solo. Storia di Stefano, mio fratello”.
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Per giustizia e per amore
Nel settembre del 2018 esce a Venezia, nelle sale e su Netflix “Sulla mia pelle”, un film che ha scosso l’opinione pubblica. E nessuno più ha potuto dire, io non sapevo. Ilaria Cucchi ha scritto anche un libro che ricostruisce la storia di Stefano: “Vorrei dirti che non eri solo. Storia di Stefano, mio fratello”.
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