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Sihem Bensedrine scrive al Festival, con il rammarico della sua forzata assenza a Prato
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Conclusa la terza edizione! “A Prato il Mediterraneo del dialogo, delle culture, della vicinanza”.

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“Ancora una volta, a Prato, si è visto il Mediterraneo. Quello del dialogo, delle culture, della vicinanza”.  Dopo tre giorni intensi di incontri, di spettacoli, di idee e proposte condivise, chiosa così Giorgio Menchini, presidente COSPE onlus. L’associazione che insieme a Comune di Prato e Regione Toscana, Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Amnesty International e Legambiente Italia, ha organizzato per il terzo anno consecutivo “Mediterraneo Downtown”.

Un Festival che sta diventando un appuntamento fisso della primavera pratese e che da venerdì 5 a domenica 7 aprile ha coinvolto tutta la città, a partire dai luoghi: dal Museo del Tessuto, fulcro della manifestazione con i talk show in programma, al Teatro Metastasio che ha ospitato l’inaugurazione del Festival con l’atteso incontro tra gli scrittori Tahar Ben Jalloun e Sandro Veronesi, impegnati in un dialogo sul destino del Mediterraneo con intermezzi di letture e musiche di Daniela Morozzi e Francesco Maccianti, la consegna del premio, in contumacia, alla giornalista tunisina Sihem Bensedrine, presidente della Commissione Verità e Giustizia, e l’intervista a Carlotta Sami, che ha ricordato quanto sia deleteria la retorica dell’invasione dei migranti, numeri alla mano, fino al concerto di Nada e Angela Baraldi che lo ha scaldato e riempito.

Tutti esauriti i 150 posti disponibili alla Mensa Giorgio La Pira dove, grazie all’Associazione Cuochi di Prato e i tanti fornitori che hanno messo a disposizione i loro prodotti, è stato possibile organizzare una cena di beneficenza con il concerto di Bobo Rondelli, il cui ricavato andrà alla mensa stessa e all’iniziativa “Buono Notte”, che raccoglie adesioni e fondi per dare un posto letto e ristoro agli esclusi del sistema di accoglienza a causa del Decreto Salvini e a chi versa in stato di emergenza abitativa.

Almeno 200 invece i coraggiosi spettatori del concerto all’alba che alle 6.30 della domenica mattina si sono dati appuntamento al Chiostro di San Domenico per ascoltare la musica del duo Tanitsufi.

Sala strapiena anche al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci per Mediterraneo Express, l’emozionante viaggio di parole di Giuseppe Cederna in chiusura del Festival.

Nel mezzo, i film del “Terra di tutti film Festival”, le città raccontate in piazza del Comune, la street band delle scuole Mazzoni che ha animato le strade del centro storico, le letture di libri per bambini nella Campolmina a cura della Libreria “Il Gori” e l’associazione “Sottosopra”, e i laboratori per i più piccoli realizzati dalla cooperativa “Zappa!” e una mostra sulla Palestina realizzata dal fotografo Cesare Dagliana alla Biblioteca Lazzerini (visitabile fino al 5 maggio).

E ancora un trekking sui sentieri della Calvana, 15 km sulla via della seta e della lana con le guide delle associazioni “Viandare” e “Vagamondo” che ha visto circa 25 partecipanti.

E infine le testimonianze, le storie e le riflessioni su cibo e ambiente, sull’informazione libera, sull’imprenditoria migrante, sui diritti umani, lo ius soli e l’urbanistica grazie ai circa 50 ospiti tra giornalisti, intellettuali, scrittori, imprenditori e attivisti italiani e stranieri. Tra loro Padre Ibrahim Faltas direttore delle scuole francescane nella città santa e responsabile per la Custodia di Terra Santa dei rapporti con Israele e palestinesi, a Prato per la consegna dei sigilli della città da parte del Comune di Prato.

Tre giorni animati e serrati, che sono stati resi possibili anche grazie all’entusiasmo e l’impegno dei 40 volontari del festival oltre che agli staff delle associazioni e delle istituzioni coinvolti.

“Questo festival, nato per mettere in luce le tante relazioni esistenti e riannodare i nodi che li legano come popoli che hanno una casa e un destino comune – conclude il presidente di COSPE onlus – ha dimostrato la sua vitalità e la sua funzione di collante. Senza omettere le criticità ma anzi sottolineando le sfide che ci attendono ma che, insieme, possiamo affrontare. Dopo la terza edizione ci sentiamo di dire che il viaggio continua!”.