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Di navi e naviganti: mattinata dedicata agli studenti

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Il festival, come ogni anno, come un rituale, inizia con i ragazzi delle scuole superiori, perché come ha detto Margherita Longo, responsabile COSPE per le scuole: “i giovani sono il futuro”.

Di navi e naviganti parla a loro. In modi molto diversi: sia attraverso l’esperienza di un volontario della nave Aquarius, Alessandro Porro, che quella di un sito di informazione sui generis come Lercio grazie ad Andrea Michielotto, che con l’ironia e attraverso “fake news” racconta paradossalmente la verità. Lercio è un quotidiano on line e all’on line e all’utilizzo dei social pè stata dedicata una parte dell’evento. Focus: hate speech, e in cui molti adolescenti giocano il ruolo sia di vittime che di carnefici.

Dopo un inizio scoppiettante con la street band delle scuole Mazzoni, che ha intonato la verisone ambientalista di “Bella ciao”, siamo passati alla proiezione del documentario “Where is Europe” e all’intervento di Alessandro Porro, grazie al quale i ragazzi hanno potuto capire e vivere in prima persona, attraverso delle piccole attività, ciò che vivono i volontari e anche i migranti.

“In mezzo al mare si incontrano il meglio e il peggio dell’umanità – ha detto ai ragazzi Alessandro Porro –  ma il peggio non è la morte, ma sono le loro storie!” .

Nel video Where is europe si vede anche bene il processo di criminalizzazione della solidarietà: gli intervistati raccontano la loro parabola, da volontari eroi a criminali. E’ nota la vcenda del blocco operato contro la nave Aquarius che da mesi non può più navigare nelle acque del mediterraneo per compiere salvataggi e tutto il processo contro le ong in mare. “Il Mediterraneo è stato nella storia un luogo di incontro per molti popoli – ha concluso Alessandro Porro- adesso è solo un confine”

Dopo questo primo momento, i ragazzi hanno potuto assistere a varie spiegazione sulle fake news, con Andrea Michelotto, che ha spiegato la differenza tra la satira e le notizie considerate “bufala”. In seguito grazie alla partecipazione in prima persona dei ragazzi che ci hanno presentato i loro cortometraggi, sono stati affrontati vari aspetti dell’ “hate speech”. Video realizzati nell’ambito del progetto COSPE “Silence hate”.   “È fondamentale prevenire l’odio online – ha concluso Margherita Longo responsabile del progetto – e molto più importante è coinvolgere i così detti nativi digitali, gli adolescenti, che devono imparare a comprendere che ognuno di noi ha molte responsabilità quando scrive online”.  La chiusura della mattinata è stata affidata ancora una volta ai ragazzi e le ragazze della street band.

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