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“Sentieri che uniscono”: un trekking sulla Calvana per parlare del mondo

Il racconto di Eleonora Migno, COSPE 

Sabato mattina una bella e inaspettata giornata di sole ci ha accolti a Santa Lucia (Prato) per la camminata proposta da COSPE nell’ambito del “Mediterraneo Downtown”.  Molti si saranno chiesti perché un trekking in un Festival dove si parla di politica, società, dialogo tra culture. La risposta sta in 3 parole “Sentieri che uniscono”.

COSPE da tempo promuove il tema della valorizzazione dei sentieri, dal punto di vista materiale e immateriale, come strumento per riscoprire la storia e la cultura dei territori, ricostruire nuovi e antichi legami, offrire occasioni d’incontro e di dialogo.

E così con Silvia e Oliviero, le guide ambientali delle Associazioni “Viandare” e “Vagamondo”, siamo partiti sul sentiero della Via della Lana della Seta, un sentiero ricco di storia e bellezze naturali.

Dopo pochi metri sulle strade asfaltate, ecco che subito ci siamo immersi nella natura, il profumo dell’erba bagnata, gli ulivi, gli alberi con le verdi gemme della primavera e una quantità infinita di fiori colorati. Il sentiero subito ripido ci ha immediatamente richiamati alla solidarietà, al porre attenzione al ritmo di chi era meno allenato, ma nonostante tutto ha voluto vivere sperimentarsi e incontrare nuovi compagni di strada. Un gruppo eterogeneo di persone che avevano voglia di conoscere ognuno la storia dell’altro. Ci siamo scambiati idee ed esperienze del vivere quotidiano, appreso nuove ricette, scoperto nuove opportunità. Per me è stato bello anche poter raccontare COSPE strada andando.

Tra risate, racconti, sbuffi e le, molto apprezzate, soste nelle quali abbiamo potuto apprendere dalle nostre guide informazioni sulle bellezze che ci circondavano e la storia del territorio che stavamo attraversando, siamo arrivati alla sommità della Calvana, a dir poco indescrivibile. Poche ore prima eravamo immersi nel cemento e in pochi chilometri siamo arrivati in una sorta di paradiso tra cielo e terra, il verde dei prati, i cavalli liberi, i fiori, le rocce calcaree. Nel salire alcuni compagni di strada hanno incontrato amici che non vedevano da tempo, riallacciando relazioni perdute.  Incontri, abbracci, parole, pensieri silenzi, ci hanno accompagnato per tutto il percorso.

Ma lo spettacolo più incredibile è stata la vista della Piana e della città di Prato, lì ai nostri piedi, prima della discesa: un tappeto di case, edifici, cemento e strade.  Poi ti volti e dietro e ammiri lo scenario che stiamo lasciando: un contrasto che ben rispecchia le contraddizioni dei nostri tempi e rafforza le motivazioni delle nostre battaglie in difesa del nostro caro vecchio Pianeta Terra.

La discesa è stata la parte più impegnativa, molto più dura della salita, tutti quanti non vedevamo l’ora di arrivare, ma ciò che di dava gioia e alimentava le battute scherzose degli ultimi metri era il fatto di sapere che al Circolo Gianni Toma (responsabile Area Mediterraneo) ci stava aspettando con una bella merenda!

Ed eccoci al Circolo ancora freschi e pimpanti, tanto da seguire con trasporto e interesse i racconti di Gianni sulla mission di COSPE e i progetti che portiamo avanti in Libano e in Medio Oriente.

E per finire COSPE ci offre l’opportunità di poter partecipare ad un viaggio alla scoperta dei sentieri del Lebanon Mountain Trail per vivere in prima persona la cultura e la culinaria locale, toccare con mano cosa vuol dire fare cooperazione internazionale.

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